Brano: Noiariis, Combattimento di
Una lapide, posta di fronte al ponte di Noiariis, ricorda oggi il sacrificio dei tre caduti. Alla memoria di Magrini è stata conferita la medaglia d’argento al v. m.
Noi Donne
Periodico femminile antifascista italiano, edito in diverse sedi e a varie riprese, con periodicità e forma editoriale diverse, a partire dal 1937. « Noi donne » è un giornale singolare che avrà la ventura di nascere e rinascere parecchie volte: a Parigi, come espressione del movimento femminile antifascista; nell’Italia occupata dai tedeschi, come organo dei Gruppi di difesa della donna (v. Donne nella Resistenza); nell’Italia liberata, come espressione del movimento che darà vita all’ U.D.I. [Unione Donne Italiane).
La prima edizione legale (o quasi) di « Noi Donne » uscì a Parigi nel 1937, pubblicata sotto la direzione della comunista Marina Sereni, come espressione dell’Unione Donne Italiane, cioè dell’associazione facente capo all’Unione Popolare che raccoglieva le donne antifasciste emigrate in Francia.
Il foglio nasceva in un momento di acuta tensione politica dopo l’aggressione fascista all’Etiopia e lo scoppio della guerra civile in Spagna. A Parigi esso si dedicò in primo luogo alla mobilitazione delle donne per la difesa della pace, denunciando la politica fascista in Spagna e riferendo sul movimento femminile che si era ormai consolidato ed[...]
[...]e nei racconti pubblicati l’immagine di una donna liberata e conscia dei propri diritti. Il giornale svolgeva inoltre l’importante funzione di organizzare e riportare le attività delle varie sezioni e dei comitati de! movimento, attività diretta anzitutto alla lotta antifascista.
Nella Resistenza
Allo scoppio della Seconda guerra mondiale, con l’occupazione tede
sca della Francia, ebbe inizio anche qui il periodo della clandestinità e « Noi Donne » dovette cessare le pubblicazioni. Il giornale rinacque clandestinamente in Italia, nel
1944, come organo dei Gruppi di difesa della donna. Dalle edizioni stampate alla macchia in varie regioni italiane durante l’occupazione tedesca e la Resistenza, risultano pubblicati 6 numeri in Piemonte sotto la direzione di Camilla Ravera,
5 in Liguria, 11 in Lombardia diretti da Rina Picolato, 1 nel Friuli, 8 in Emilia, 1 in Toscana diretto da Dina Ermini, e due in altre località. Non sempre ovviamente si trattava di pubblicazioni stampate: spesso anzi il giornale era solo ciclostilato o dattilos[...]
[...]i quei giornali clandestini sono andati purtroppo perduti perché, all’epoca, Tesser trovato in possesso anche di un solo esemplare comportava il carcere o la deportazione. Le poche copie salvate sono ora raccolte nelle biblioteche dell’A.N.P.I., nei musei della Liberazione, negli Istituti di storia della Resistenza.
Nella Italia liberata
Mentre il Comitato centrale dei Gruppi di difesa nell’Italia occupata si impegnava per fare uscire il « Noi Donne » clandestino, a Napoli, per iniziativa di Nadia Spano, usciva il primo numero legale del giornale, con direttrice responsabile Laura Bracco: 8 pagine stampate in inchiostro azzurro, prezzo di copertina 4 lire, 18.000 copie di tiratura, periodicità mensile.
L’editoriale del primo numero era intitolato « Il nostro compito » e diceva: « Oggi, più che mai, quando sul nostro suolo si combatte una guerra difficile e dura, quando il nostro paese, ancora diviso, non può riprendere un corso normale di vita, a noi, donne, si pongono ogni giorno problemi tanto più ardui quanto più sono le difficoltà[...]
[...]problemi tanto più ardui quanto più sono le difficoltà che ci impediscono di risolverli; oggi più che mai sentiamo il bisogno di unire le nostre forze per aiutarci a vicenda.
La guerra ha portato lontano i nostri uomini ed abbiamo dovuto assumere, spesso provvisoriamente, talvolta purtroppo definitivamente, il compito grave di capo famiglia. Quante volte in questo compito, ci è mancato l’aiuto di un consiglio, il conforto di una voce amica. « Noi Donne » vuole appunto essere per voi questa voce amica, la confidente alla quale in ogni circostanza, triste od allegra, voi vi possiate rivolgere per sentire la parola adatta ed affettuosa che noi, donne, tanto desideriamo. Questo giornale, che sarà il vostro giornale, si indirizza con uguale interesse all’operaia e alla contadina, alla studentessa o alla sartina, alla donna e alla ragazza di casa. A tutte, esso chiede suggerimenti e notizie; a tutte, esso offre la possibilità di discutere i problemi che, in quanto donne, più particolarmente ci interessano. Esso vuole e deve essere il legame che u[...]
[...]otizie; a tutte, esso offre la possibilità di discutere i problemi che, in quanto donne, più particolarmente ci interessano. Esso vuole e deve essere il legame che unisce strettamente tutte le energie femminili che si drizzano oggi per schiacciare l’invasore nazista, per ricostruire un domani libero e felice ove sia concesso alla donna di educare i suoi bambini per un avvenire costruttivo e non per vederli ogni vent’anni gettati alla morte.
« Noi Donne » vi dirà lo sforzo delle nostre sorelle in Italia occupata per raggiungere questo obiettivo, esso vi mostrerà come questa nostra aspirazione ad una vita libera sia comune a tutte le donne, esso vi indicherà con quali mezzi oggi, noi, in Italia liberata, possiamo dare il nostro contributo alla lotta che ha per posta la felicità e l’avvenire del nostro popolo.
Per vent’anni, il fascismo ci ha scartate dalla vita nazionale, mentre disgregava le nostre famiglie, imponendo ai nostri bambini una educazione che noi non volevamo, scatenando una guerra che noi non sentivamo e portando il nostro pa[...]
[...]ai nostri bambini una educazione che noi non volevamo, scatenando una guerra che noi non sentivamo e portando il nostro paese allo sface
lo economico. Noi vogliamo ricostruire la nostra famiglia ed è perciò che siamo direttamente interessate da tutti i problemi della vita nazionale, dalla guerra, dalla ricostruzione economica, dall’epurazione ecc. ed alla soluzione di tutti questi problemi, noi vogliamo e possiamo dare un grande contributo. « Noi Donne » esprimerà questa volontà delle donne italiane e la certezza che esse hanno che il nostro popolo, unendo tutte le sue sane energie, temprato dalla lotta attuale, saprà operare alla rinascita della nostra Italia dalle rovine accumulate da vent’anni dal fascismo ».
Gli intendimenti politici con cui il giornale usciva erano dunque chiari: un giornale per tutte le donne, costituire un legame per tutte le energie femminili con l’intento di sconfiggere il fascismo e partecipare direttamente alla costruzione di un’Italia diversa, far conoscere la lotta delle donne nella Italia occupata, sollecit[...]
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Gli intendimenti politici con cui il giornale usciva erano dunque chiari: un giornale per tutte le donne, costituire un legame per tutte le energie femminili con l’intento di sconfiggere il fascismo e partecipare direttamente alla costruzione di un’Italia diversa, far conoscere la lotta delle donne nella Italia occupata, sollecitare nell’Italia liberata
lo sviluppo di un movimento delle donne. Ma era già chiara anche la formula editoriale: « Noi Donne » non era solo un foglio politico, ma un giornale femminile e alle donne voleva offrire, insieme a uno strumento di lotta politica e di organizzazione, quello che tradizionalmente le donne sono abituate a
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